Francesco Novello riconquistata nel 1390 la signoria di Padova volle vendicare la morte di suo padre, avvenuta nel 1393 mentre era prigioniero del Visconti nelle carceri di Monza. Spinto da tale pensiero portò le sue truppe fin sotto le mura di Brescia ed ivi tentò la vendetta. Ma essendo morto Giangaleazzo Visconti, molte città da lui signoreggiate tornarono ai primi padroni o vennero occupate da nuovi tiranni. Anche il Carrara nello smembramento del Ducato Lombardo sperò di allargare il suo dominio e volle conquistare Verona e Vicenza. Di Verona s'impadronì con la scusa di rimettere al potere Guglielmo della Scala, e già si accingeva ad assediare Vicenza, quando i vicentini malcontenti di cadere sotto un nuovo padrone, preferirono vivere sotto il mite e giusto governo della Repubblica Veneta, ed inviarono ambasciatori a Venezia per offrire la città alla Serenissima. Venezia accettò subito quella lusinghiera proposta ed inviò un gruppo di suoi patrizi a Padova per intimare a Francesco Novello lo sgombero di Vicenza. Superbamente egli negò, ed in un impeto d'ira fece uccidere quel patrizio che gli aveva fatta l'intimazione. Per tale atto, contrario al diritto anche in quei tempi, Venezia dichiarò suo nemico il Carrarese, e minacciò di muovergli guerra se non cedesse subito oltre che Vicenza anche il castello di Cologna e non pagasse tremila ducati d'oro, ed intanto i Veneziani occuparono il forte di Anguillara, ruppero gli argini dell'Adige e inondarono gran parte di quelle terre. Il Carrarese non volle cedere, e malgrado il parere contrario dei più cospicui cittadini, accecato dal suo orgoglio, dichiarò guerra a Venezia. Eravamo nel mese di giugno del 1404, e quella guerra fu mortale per lui e per la signoria dei Carraresi.
|
|||